Prima edizione: Libano

Fra il 17 novembre e il 18 dicembre 2021 sono stati organizzati 8 appuntamenti per conoscere da vicino il Libano, le sue tensioni culturali e sociali, i suoi sapori, la sua musica. Ogni nostro ospite è stato un pezzo di questo racconto, che ha un filo conduttore: il dolore della guerra.

La società libanese, caratterizzata da profonde diversità socioculturali, testimone di conflitti e migrazioni continue, ha maturato un senso di precarietà diffuso, in cui la memoria individuale e collettiva della guerra, è un marchio indelebile.

Non è un caso che lo chef Kamal Mouzawak abbia come motto “makefood, not war” con il quale parafrasa la famosa frase della controcultura americana degli anni 60 che si schierava contro la guerra. In questo caso il cibo è amore, perché si prende cura ed è in grado di curare, anche dalla guerra. 

Sempre la guerra è la presenza invadente nelle opere dello scrittore Mazen Maarouf e della fumettista Lena Merhej, come di molti autori libanesi che appartengono alla generazione che ha subito la guerra civile tra il 1975 e il 1990. Ma entrambi con leggerezza sanno bonificare ed elaborare il lutto. In Barzellette per miliziani (Sellerio, 2019) Maarouf lo fa attraverso una visione onirica che in qualche modo sbeffeggia e aiuta a resistere con il desiderio di futuro. In Marmellata con laban(Ed. Mesogea, 2021 – graphicnovel pubblicata a cura di Maria Rosaria Greco proprio come parte integrante di questo progetto) la Merhej invece utilizza il potere della creatività per ridisegnare i confini del reale, perché l’arte sa ricomporre le identità spezzate. Come recita una protagonista del fumetto “l’arte è molto importante durante la guerra.”

Il giornalista NizarHassan invece vive il conflitto oggi, giorno dopo giorno, nelle strade di Beirut. Si occupa di diritti dei lavoratori e movimenti sociali ed è il leader del movimento “Li Haqqi” (per i miei diritti) che dall’ottobre del 2019 ha guidato le proteste civili e le richieste di rinnovamento sociopolitico in Libano. E proprio due settimane fa, mentre faceva il suo lavoro di reporter, si è trovato fra gli spari negli scontri che hanno visto la morte di 6 persone con circa 30 feriti, la situazione in Libano è incandescente.

E infine che dire del musicista MakramAboulHosn? Per la prima volta in Italia ha presentato il suo album Transmigration registrato il 7 agosto 2020, tre giorni dopo le drammatiche esplosioni di Beirut, e pubblicato nel febbraio 2021. Con tenacia Makram ha portato avanti il suo progetto musicale nonostante la pandemia e le esplosioni, disco che in qualche modo rappresenta il trionfo dello spirito di fronte alle avversità.

Con questa stessa determinazione il Libano è un Paese che resiste, proprio attraverso la sua vivacità culturale e artistica, perché “l’arte è molto importante durante la guerra”.

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In sintesi sono stati con noi lo chef Kamal Mouzawak fondatore a Beirut del ristorante cooperativa Tawlet. Con lui abbiamo organizzato a Salerno una cookingclass e uno show cooking. Altra ospite è la fumettista Lena Merhej, cofondatrice della rivista “Samandal”. Con lei abbiamo presentato la sua graphicnovel “Marmellata con laban” in libreria proprio dal 21 ottobre 2021 (Edizioni Mesogea, a cura di Maria Rosaria Greco e tradotta da Enrica Battista). Con Lena ci sono stati tre incontri: il workshop in Accademia di Belle Arti a Napoli, poi un incontro a Salerno e uno a Caserta. Dal fumetto siamo passati alla letteratura con lo scrittore Mazen Maarouf che ha presentato il suo “Barzellette per miliziani” edito da Sellerio nel 2019, tradotto dall’arabo da Barbara Teresi. Hanno accompagnato il reading gli “Hartmann Ensemble” con la loro musica. Il momento dell’attualità è stato approfondito con la presenza del giornalista NizarHassan, leader del movimento “Li Haqqi” (per i miei diritti). Infine ha chiuso la rassegna il concerto jazz del musicista MakramAboulHosn (compositore e contrabasso) che ha presentato per la prima volta in Italia l’album “Transmigration” suonando a Salerno in quintetto, insieme ai musicisti Khaled Yassine (percussioni e batteria) e Nidal Abou Samra (sassofono) Giuseppe Doronzo (sassofono) e Michael Moore (sassofono).

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